jump to navigation

No, non moriremo Berluscones ( sempre parafrasando Pintor ) giugno 7, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: ,
add a comment

Referendum

Quale sarebbe la vostra reazione se qualcuno volesse privatizzare l’aria che respiriamo? Lo considereste nella migliore delle ipotesi un folle, nella peggiore un imbroglione. Ecco, l’acqua è come l’aria , sono  beni comuni; e come tutti i beni comuni non richiedono privatizzazioni o bilanci o alchimie finanziarie.

Quale sarebbe la vostra reazione se qualcuno vi dicesse di costruire una centrale nucleare vicino casa vostra? Nella migliore delle ipotesi gli dareste del folle, nella peggiore dell’imbroglione.

Ecco aldilà di qualsiasi problema reale che comporta una centrale nucleare ( sicurezza mai certa, scorie quasi eterne..), io da  uomo qualunque,  potrei convincermi della bontà di questo progetto, se i politici e i tecnici favorevoli costruissero le prime centrali presso la casa dove abitano con i loro figli..

Che dire sul legittimo impedimento? Bè lasciamo perdere..

Non sono dei poveri folli, ma solo degli imbonitori abili, praticamente degli imbroglioni.

Se navigando per la rete capitate su questo blog,  saprete come la penso; e se siete in sintonia con questi pensieri, andate e portate  almeno tre conoscenti incerti se votare o meno.

Se non concordate e non vi ho insinuato neanche un dubbio, bè  come si dice, lavoriamo anche per voi.

Moriremo Berluscones? parafrasando Pintor.. Maggio 24, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , ,
1 comment so far

The Tree of Life

Un film di Terrence Malick. Con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain…- India, Gran Bretagna 2011.

Che cosa è la memoria?
Le neuroscienze ci dicono che la memoria è la capacità del nostro cervello di raccogliere e archiviare informazioni, per poi poter accedere ad esse.

Uno dei criteri per classificare la memoria è: La persistenza del ricordo.
Per cui distinguiamo:

  • Memoria a breve termine, capace di conservare una piccola quantità di informazioni per una manciata minuti.
  • Memoria a lungo termine, capace di conservare una quantità potenzialmente infinita di informazioni anche per sempre; tale tipo di memoria è fortemente collegata alla memoria emotiva.

Assisi, Chiesa di S. Francesco, Basilica superiore. Ai lati del transetto, ci sono due affreschi rappresentanti la Crocifissione ( parlo in rapporto alla mia scarsa cultura in merito ).
Uno è tracimante di dolore e pathos ( forse è del Cimabue); è avvolgente e non finiresti  mai di ammiralo.
L’altro ( non ricordo l’autore ) è qualcosa di bello  magari, ma arido, freddo e ti stanchi subito di guardarlo

“Si Deus est, unde malum? Et si non est, unde bonum? “ ( Se Dio esiste, da dove viene il male? E se non esiste, da dove viene il bene? ) rifletteva Boezio.

E’ La teodicea che è una branca della teologia che studia il rapporto tra la giustizia di Dio e la presenza nel mondo del male; tale termine fu coniato dal filosofo Leibniz.

Il progetto del film è intricante: l’arte incontra l’inconscio;  l’arte che si compiace di declinarsi tra l’immenso ed il molto piccolo ( il microcosmo  della piccola famiglia ed il macrocosmo delle immensità della natura ).

L’ end point ( diciamo noi medici ) non è stato raggiunto.

La noia ti prende subito.

No non ci siamo; questo film è un imbroglio; e imbroglioni e supponenti  sono gli sceneggiatori ed il regista ( ricordano molto qualche politico attuale che..).

E’ un imbroglio, perché banalizza temi importanti, come la teodicea, con  un racconto che non ha storia ( dov’eri  Tu quando…? Si chiede la mamma..).

E’ un imbroglio perché il regista cerca di esaltare il racconto con escamotage narrativi puerili ed inconsistenti ( sfasamenti temporali, anacronismi, incomprensioni volute…).

E’ un imbroglio perché lo spessore magico tanto decantato si risolve in arida narrazione che altro non è che un esercizio meramente intellettuale, freddo, senz’anima ( come il quadro di Assisi..).

E’ un imbroglio perché mortifica lo storytelling.

Lo storytelling, il  saper raccontare una storia che tocca le corde più profende dell’anima; il saper raccontare una storia che risveglia nel nostro cervello dinamiche ancestrali e primordiali, qualcosa che alza immediatamente il livello d’attenzione e nello stesso tempo ci rende più recettivi a  ciò che stiamo leggendo, ascoltando o guardando. Non è mestiere per il Malick attuale.

E’ un imbroglio perché è stato premiato a Cannes…

La mia memoria a lungo termine  ( quella collegata alla emotività) si è rifiutata di conservare questo deludente lavoro; poi la memoria a breve termine ha fatto il resto ( eliminandolo ).

A propsito di imbroglioni, avete visto che forse un incubo sta finendo?

No, non moriremo Berluscones.

Voto Tre su dieci

“Beato quel popolo che non ha bisogno di Eroi” B. Brecht. aprile 17, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , ,
2 comments

Habemus Papam

Un film di Nanni Moretti. Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli. Roberto Nobile, Ulrich von Dobschütz, Gianluca Gobbi, Nanni Moretti, Margherita Buy.  Italia, Francia 2011

Che cosa è la Kalokagathia?

E’ una parola “macedonia” formato da due termini greci  ( o forse una crasi ):  καλὸς καὶ ἀγαθός, che significa bello e buono.

Con tale sostantivo si esprime  un concetto sviluppato nell’antica Grecia per definire gli eroi dell’epos omerico come Achlle, Ettore…; e si basa su una credenza del mondo ellenico: la bellezza esteriore coincide con quella interiore ed entrambe le qualità sono interdipendenti.

Quindi è una parola che sfocia in altri due concetti: l’eroismo e il mito

Ovviamente non siamo d’accordo con questo concetto, perché è falso e discriminatorio ( e poi manda in cavalleria la meritocrazia, ed esalta  l’apparire ); ma noi amiamo lo stesso la kalokagathia, perché amiamo il mondo antico greco.

Chi è l’eroe?  Eroe è colui che con abnegazione e con straordinario coraggio, si sacrifica per un idea…

Ed il mito che cosa è? E soprattutto come nasce un mito?

Vittorio Arrigoni è un eroe, un mito.

E’ un eroe perché è vissuto e si è sacrificato per un’idea.

E’ un mito per i percorsi di vita che ha realizzato.

E spiega in maniera esemplare il concetto di Kalokagathia: Lui è bello e nobile dentro e fuori.

Ed ecco che Vittorio Arrigoni riaccende la speranza; infiamma la passione..

Non tutti siamo Berluscones: grazie a questo ragazzo, abbiamo avuto la conferma che esistono tanti italiani di cui essere fieri ed orgogliosi. E ne sono in molti come Vittorio; e tante sono le donne come la mamma di Vittorio: ascoltate la sua dolente intervista dove parla di orgoglio e fierezza per un figlio che…

Bertold Brecht disse “Beato quel popolo che non ha bisogno di Eroi”

Concordo! Con amarezza, ma concordo.

Intrigante l’idea base del film. Psicanalizzare un Papa; leggere la Bibbia da un punto di vista psicanalitico.

E’ un’idea vincente che rende la narrazione gradevole e talvolta esilarante. Il racconto vola soprattutto quando entra in scena Nanni Moretti che si rivela sempre di più anche un attore straordinario.

Attenzione, non è assolutamente un film irriverente o dissacrante.

Esprime l’inquietudine di una persona quando ha un passaggio di carriera ( se così possiamo definire l’elezione a Papa di un cardinale ).

C’è poi quella stupenda melodia Toto cambia ( Mercedes Sosa ). bellissima ed appropriata.

Non è un film di eroi o di miti; non si parla di Kalokagathia; ma invito, anzi pretendo che  Moretti possa al più presto buttare il suo sguardo geniale e sensibile verso quel mondo ricco di “ barbari” ( nel significato che dà Baricco ) cui appartiene Vittorio Arrigoni; sicuramente il lavoro che ne uscirà sarà un capolavoro.

Voto: almeno sette su dieci

“Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente” (Mao Tse-Tung) marzo 22, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , , , , , , ,
2 comments

I ragazzi stanno bene
Un film di Lisa Cholodenko. Con Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson. USA 2010

Ma chi è che decide la strategia militare contro Gheddafi?

Ma chi è così miope da considerare indispensabili le centrali nucleari quando il mondo subatomico è ancora sconosciuto e pieno di enigmi?

Ma chi è che considera il signor B…?

Che confusione.

L’unica certezza che ho in questo momento è il Napoli della mia Napoli.
Ho promesso che ,se si realizza questo sogno, andrò a visionare tutti i films prodotti da De Laurentis. E ne parlerò sempre bene, anche se sono cinepanettoni ( ormai l’ho promesso..).

Ma l’amore che cosa è? E’ passione trasporto, cupidigia, voluttà..
Vivamus mea Lesbia atque amemus” ( Catullo )

Ma l’amore che cosa è? E’ un sentimento silente, a volte sveglio, a volte dormiente; un amore quieto.
“Amore così nascosto nel nostro essere, così offerto e quieto, perché il nostro amare si senta sicuro quando terminano i baci (Marcello Plavier )”

Questi modelli di amore sono rappresentati in maniera elegante in questo film gentile.
Si susseguono scene di vita matrimoniale di una famiglia insolita e non convenzionale. Non oso immaginare una versione nostrana di una commedia del genere..

Ha ragione Alberto Gallo ( visionate il suo blog ); “..è una di quelle commedie agrodolci americane indi-sofisticate che ti fanno uscire dal cinema con il sorriso sulle labbra e la sensazione di aver assistito a uno spettacolo se non memorabile quantomeno intelligente e ben confezionato..”.

Piuttosto nell’educazione dei figli, o meglio nella crescita psichica dei figli,è ancora importante il ruolo della figura di un padre ed una madre?

Il problema è posto molto bene nel film.
Problema che si evidenzia, non quando la coppia gay si rivela inadeguata ad affrontare le piccole crisi dei figli ( è comune anche nelle famiglie tradizionali ), ma quando proprio i due ragazzi avvertono l’esigenza di conoscere il padre biologico, che a suo tempo donò il seme che..

Certamente ognuno ha una sua risposta; tutte rispettabili.

Torniamo al mio pensiero stupendo, all’unica certezza tra tanta confusione nel mondo: il Napoli della mia Napoli.

Voto sei su dieci

Le mamme delle lupe di Arcore.. ( Francesco Merlo ) marzo 9, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , ,
3 comments

Il cigno nero

Un film di Darren Aronofsky. Con Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder..USA 2011.

Che cosa è l’ossessione?

Sono pensieri, dubbi, immagini ricorrenti e persistenti che affliggono l’individuo e che provocano una marcata sofferenza.

Che cosa la compulsione?

Sono comportamenti o azioni mentali ripetitivi che l’individuo si sente obbligato a eseguire, per difendersi da una certa ossessione.

Che cosa è l’autolesionismo intenzionale?

E’ quella condotta aggressiva rivolta sul proprio corpo, causando lesioni più o meno gravi.

Si manifestano soprattutto nel periodo giovanile  anche in forme  cruente:  le scarificazioni, il cutting (tagliarsi la pelle e farsi delle scritte con lamette o qualsiasi altro oggetto contundente) il burning (bruciarsi la pelle). Esse rappresentano, spesso, per l’adolescente, una modalità simbolica di prendere possesso del proprio corpo etc..etc..

Mettete questi tre fenomeni insieme ed avrete il disturbo ossessivo-compulsivo con tendenza all’autolesionismo, che è una malattia psichiatrica grave che va curata con terapie farmacologiche e psicoanalitiche appropriate.

Che cosa è il politicamente corretto?

E’ un atteggiamento sociale di estrema attenzione al rispetto etc..etc.

E che cosa è il rispetto?

E’ un sentimento di stima e di considerazione verso qualcuno.

Che cosa è la sciocchezza? E soprattutto che cosa è un film sciocco?

E’ il cigno nero.

Il film  è tedioso e noioso.

Tratta di  una grave patologia psichiatrica di cui è affetta una bella ragazza aspirante etoile ( veramente è bella la Portman ).  Appunto la sindrome ossessivo compulsiva con tendenza all’autolesionismo.

E cerca di trattarla in maniera poetica, quando di poetico non c’è nulla in questa malattia.

Non voglio aggiungere altro perché è un film che mi ha creato  fastidio, soprattutto perché per questa ragazza c’era e c’è una soluzione terapeutica ( la storia è ambientata in epoca contemporanea non in un lontano passato, quando non esistevano i giusti approcci a questa patologia ).

Voi direte ma l’artista si può concedere queste licenze “ da ignorante”. No, perché l’artista, il vero artista, riesce coniugare sempre la poesia con la verità ( Emblematico fu lo stupendo Qualcuno volò sul nido del cuculo ).

E’ un film che si rivela irrispettoso verso quelle persone che ne sono affette, con un’irriverente esaltazione dei loro disturbi.

E’ scorretto perché sembra celebrare con grande entusiamo i sintomi di questa malattia.

E’ sbagliato perché vuole avere anche velleità di messaggio sociale.

E’ un film trappola, perché sicuramente si attirerà critiche positive; perché, quando si tratta di questi temi, parlarne sempre bene ( a prescindere..) è politicamente corretto ( infatti è stato pluripremiato nella notte degli Oscar.. ).

A risollevare le sorti del film non basta la recitazione gentile e delicata della Portman.

Comunque al di là di qualsiasi mia considerazione, il film è noioso e monotono.

Non solo, anche un non esperto come me, ha colto un’impreparazione imbarazzante proprio nelle performance del corpo di ballo.

Film da evitare.

Voto: Due su dieci

A proposito ho riportato il titolo dell’articolo di Francesco Merlo letto appena dopo il film; forse non c’entra con il film ( anche se c’è una mamma strana ). E’ un bell’articolo. 

Bosone: chi era costui? ( parafrasando don Abbondio ) febbraio 28, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , , , , ,
2 comments

Il grinta

Un film di Ethan Coen, Joel Coen. Con Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Hailee Steinfeld, Barry Pepper.Domhnall Gleeson, Elizabeth Marvel, Ed Corbin, Nicholas Sadler, Dakin Matthews, Paul Rae, Joe Stevens, Mary Anzalone, Brian Brown.. Usa 2011

Sicuramente conoscete il Caravaggio ed altrettanto sicuramente vi siete soffermati ad ammirare la luce che spicca nei suoi dipinti.

Ma se ci pensate un attimo il geniale Caravaggio non è colui che scopre la luce, ma colui che scopre l’ombra, l’oscurità; un’oscurità che parla.

Sicuramente conoscete ( ? ) la teoria dei quanti ed altrettanto sicuramente sapete che tale toria si occupa di quell’immenso universo del molto piccolo ( atomi, elettroni..).

Sicuramente siete a conoscenza del fatto che ciò che vediamo dell’universo è solo il 5% della materia; tutto il resto è materia oscura, cui cerca di dare una spiegazione appunto la meccanica quantistica.

Pare che proprio per quell’apparente vuoto della materia oscura noi esistiamo; pare che proprio in quel vuoto nasca il bosone “ la particella di Dio”, particella che appunto è energia ed ad un contempo materia ( è l’obiettivo che si prefigge di dimostrare il CERN di Ginevra con LHC ).

Si curamente conoscete l’endotelio ed altrettanto sicuramente sapete che in questa struttura che tappezza arterie, vene.. del nostro organismo, si svolgono  processi  estremamente piccoli ma fondamentali per la vita, dal cui  funzionamento dipende la salute o la malattia..bè lasciamo perdere.

Le immagini del film scorrono come una riproduzione animata dei dipinti del Caravaggio dove c’ è la luminosità  in cui si racconta una storia dura, essenziale e spietata.

Ma c’è anche  l’ombra, quella materia oscura sì, ma viva e palpitante; e dentro si racconta un’altra storia ricca scintillante; una storia di sogni e magari con  le ricche e mitiche simbologie che hanno reso celebre il western e che mancano in questo lavoro.

Il  film scorre lento, come può scorrere lenta la visone di una mostra sul Caravaggio.

Il film alimenta la fantasia per  approdare verso lidi enigmatici ed oscuri, come enigmatica  è la materia oscura del Caravaggio e del mondo subatomico.

Ma c’è ancora un’altra mostra d’arte in questa splendida performance: l’impressionismo.

Come questa corrente artistica, anche i Coen  scelgono di rappresentare solo e soltanto la realtà sensibile, evitando  qualsiasi riferimento alla costruzione ideale della realtà, per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione. E per far ciò cerca di riprodurre la sensazione ottica con la maggior fedeltà possibile.

Emblematica è l’ultima scena : due tombe, un campo luminosissimo in cui si staglia maestosa la donna in nero nel suo incedere elegante; il tutto su una avvolgente melodia che sa di antico e di eterno ( mi sembra di Johnny Cash ). Bè se questa non è grande arte..

E’ sbagliato dire che l’interpretazione di qualcuno è magistrale. Il film  va preso nella sua coralità dove ogni particolare è fondamentale per costruire un mosaico a dir poco perfetto.

E l’endotelio che c’entra? Ve lo spiego la prossima volta

Voto otto su dieci.

Mutatis mutandis.. febbraio 13, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , ,
add a comment

Into Paradiso
Un film di Paola Randi. Con Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Peppe Servillo, Eloma Ran Janz, Gianni Ferreri. Italia 2011

Nella sua già variegata simbologia, la protesta si è arricchita di un altro segno : la mutanda.

Lo sventolio della mutanda dominava la manifestazione nei confronti del signor B; una manifestazione di dileggio e beffa.
La mutanda come metafora di un paese impoverito.

La mutanda come metafora di desiderio di cambiamento.

La mutanda come porcheria di Stato. Ma queste cose le ha scritte Francesco Merlo su “ la Repubblica” con la sua solita maestria.

Anche l’intelligente, infido ed insidioso Giuliano Ferrara ha scelto come simbolo la mutanda, volendo appunto insinuare che le porcherie di stato sono peccati e non non reati.

Ma se non sbaglio non si tratta di peccati nel proprio privato, bensi di reati nel prorio privato ( prostituzione minorile..).

Apoptosi. Parola misteriosa per un fenomeno sotto certi aspetti ancora misterioso.

L’apoptosi è la morte cellulare programmata su base genica ( Programmed Cell Death ) ; è una sorta di “suicidio cellulare “dovuto alla presenza all’interno del DNA cellulare del gene della morte ; gene che improvvisamente si attiva ed ordina alla cellula appunto di morire, di suicidarsi.
Essa rappresenta un processo fisiologico importante, in quanto permette di allontanare le cellule invecchiate o sovrabbondanti o addirittura tumorali per lasciare il posto ad elementi cellulari più giovani e più utili all’economia generale dell’organismo.
Quindi un suicidio programmato geneticamente di grande utilità.
Qualche volte però il processo di apoptosi si attiva in determinate situazioni diventando un meccanismo non più finalisticamente utile, ma pesantemente dannoso.

A Napoli c’è una consuetudine: il caffè sospeso.
Cioè lasciare al bar un caffe pagato; qualcun altro, anche sconosciuto, che non può permetterselo, ne usufruirà. Ditemi voi se questo non è un segno di grande civiltà.

Lo scetticismo è una corrente di pensiero che si sviluppa nell’antica grecia che ha come fondamento il dubbio; da cui il cercare, il pensare.
Talvolta anche io vengo pervaso dallo scetticismo ( ma non in senso filofosico ) per cui tendo a congelare il mio approccio ad alcuni eventi culturali e non; e l’ho congelato semplificando al massimo i concetti fino a farli diventare , a volte, dei dogmi. Uno di questi dogmi è che è difficile costruire un bel film su Napoli.

Fortunamente questa gabbia dogmatica è crollata già due volte ( anche grazie all’aiuto di Piera ): la prima volta con il fantastico Passione ( v recensione ); la seconda volta con questo film veramente delizioso.

Metti insieme un ricercatore universitario precario che ha appena perso il lavoro; un cingalese, ex campione di cricket nel suo paese, ma badante qui; un politico corrotto e colluso con la camorra; inseriscili nel microcosmo di una “ Little Sri Lanka” ( O Paradiso, nel Cavone , nei pressi P.za Dante ), a sua volta inserita nel macrocosmo della realtà napoletana.

Bè ne viene fuori una commedia insolita, spumeggiante, ironica e talvolta surreale. Classicismo e sperimentazione miscelati con sapienza.

Gli attori sono tutti in stato di grazia.
Molte scene sono esilaranti. Una per tutte: il camorrista ignorante che ascolta il ricercatore precario che si difende parlando dell’apoptosi ( il male che muore per apoptosi..).

Il tutto senza tradire la denuncia sociale e la speranza che le cose muteranno ( mutatis mutandis..).

La milanese Paola Randi ha contribuito a far cadere il mio scetticismo realizzando questo lavoro che è già un film cult ( date a questa parola il significato che volete ma comunque in positivo).
Paola Randi di Milano ha dimostrato di conoscere l’anima di Napoli e la consuetudine del… caffè sospeso.

Voto: almeno sette su dieci

Forza, Italia. febbraio 6, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , ,
1 comment so far

Femmine contro Maschi

Un film di Fausto Brizzi. Con Claudio Bisio, Nancy Brilli, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Francesca Inaudi. Luciana Littizzetto, Emilio Solfrizzi, Serena Autieri,Wilma De Angelis, Fabio De Luigi, Chiara Francini, Lucia Ocone, Alessandro Preziosi..Italia 2011.

“Vita assaporata/ Vita preceduta/ Vita inseguita/ Vita amata/ Vita vitale/ Vita ritrovata/ Vita splendente/ Vita disvelata/ Vita nova”.

Il titolo è A Silvio, autore Sandro Bondi già sindaco di Fivizzano (Massa Carara) per il Partito Comunista Italiano; passato negli anni 90 a Forza Italia; attualmente ministro per i Beni e le Attività culturali.

Ma i cortigiani votano? E i servi sono liberi? Ed il voto di questi personaggi ha lo stesso peso di altri che cortigiani e servi non sono?

Sì, il loro voto ha lo stesso peso di altri; questo è il limite ma anche la grandezza della democrazia.

Ma chi sono questi cortigiani  considerati nel Rinascimento veri e propri gentleman di corte?

E l’Italia è ancora un paese libero?

Ritengo che l’Italia sia un Paese libero, nel senso che c’è sì la libertà, ma quella dei servi, non quella dei cittadini”  spiega  Maurizio Viroli in  “ La libertà dei servi” un libro di storia amaro sul nostro presente.

Ma una democrazia è realmente grande anche quando consente a qualcuno di trasformare la repubblica in sultanato la cui solidità è granitica proprio per l’affollamento di servi e cortigiani della peggiore specie tra l’altro, perchè molto ben ben pagati?

NO. Una democrazia è veramente grande quando  è capace di portare sotto processo anche il suo primo ministro, se ci sono dei reati ( ?).

Stranamente in Italia ciò non accade. Allora vuol dire che..

Bè se vado avanti con queste considerazioni, devo incominciare a credere che in Italia la democrazia incomincia a zoppicare, proprio per quelle cose che ha scritto Viroli.

Ma perché e successo tutto ciò?

Ho visto un film delizioso, che fa ridere; la gags sono elementari, le trame semplici, abbondano i luoghi comuni. Ma tutto si rivela gradevole per la bravura dei protagonisti e del regista.

Anche il grande Totò esprimeva una comicità esilarante con concetti semplici ed elementari.

E le donne del film? Sono femmine in tutto, ma PERSONE femmine e non semplicemente corpi da..A proposito la Brilly ha sempre un bel lato B. Non è una caduta di stile; solo per confermare che la donna è prima persona e poi femmina ( comunque la Brilly ha sempre uno splendido..).

Ecco il valore aggiunto di questo lavoro. E’ un film di implacabile condanna sui modelli culturali attualmente vigenti in Italia.

I protagonisti non sono servi o cortigiani ; le donne procaci ed attraenti  non usano “scorciatoie” per arricchirsi o fare carriera. E’ l’altra Italia, quella che si vergogna, quella che si sente umilita, smarrita ed offesa.

E’ un’altra Italia che non appare mai eppure c’è e  non si sente assolutamente espressione del berlusconismo ( il che non significa assolutamente dare il proprio voto a partiti di sinistra ).

E adesso andiamo a vedere il prequel ( che a dire dei critici blasonati è migliore del sequel ).

Non so se le intenzioni del regista volevano suscitare anche i pensieri espressi…

Voto sei su dieci

Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti ( Dario Fo ). gennaio 31, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , , , , ,
4 comments

Il discorso del re

Un film di Tom Hooper. Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle

Gran Bretagna, Australia 2011.

Vino limpido, fermo, di color rosso rubino tendente al granato; dai profumi intensi e persistenti; secco,giustamente tannico e abbastanza alcolico; morbido. Un vino equilibrato, di corpo, ben strutturato ed elegante. In conclusione un buon vino. Diciamo un Taurasi, un DOCG delle mie parti.

La vera storia del fumo inizia poco più di 5 secoli fa, la mattina del 6 Novembre del 1492, quando due marinai spagnoli della spedizione di Cristoforo Colombo, mandati in avanscoperta su quella che verrà poi chiamata isola di S. Salvador, riferirono al loro ritorno di aver incontrato un gruppo di indigeni, uomini e donne, che “ bevevano fumo “ aspirando da rotoli di foglie secche accesi ad un estremo e tenuti in bocca dall’altro.

Da questa isola inizierà la rapida diffusione del tabacco verso l’Europa. Al tabacco ed al fumo  vennero attribuite anche virtù terapeutiche; infatti veniva usato contro la peste, l’asma..e la balbuzie.

Ma nel 1964 venne pubblicato il famoso “ Rapporto Terry “ che…

Un antico mito racconta della diatriba tra gli dei dell’Olimpo: a chi appartine l’UOMO dopo la sua morte?

Zeus sosteneva il pieno possesso sull’uomo in quanto con il suo alito gli aveva infuso la vita.

Demetra sosteneva altrettanto, perche l’uomo si era formato dal suo fango.

La Donna avanzava pretese, perché l’uomo era cresciuto con il suo latte.

Alla fine i saggi dei cieli decisero che una volta morto, l’anima dell’uomo appartenesse a Zeus ( gli aveva infuso la vita ); il corpo venisse resituito a madre Terra ( gli aveva dato forma e corpo con il suo fango ).

Alla Donna invece ( rappresentata dalla dea Cura ) spettava la responsabilità dell’Uomo per tutta la durata della vita. La donna che si prende cura dell’uomo per l’intera esistenza.

Socrate e la cicuta..Criticava le leggi per cui preferì fare non un passo indietro ma atto estremo.

La balbuzie è un disordine della parola e copre un ampio spettro di gravità. Talvolta è un epifenomeno di qualcosa di importante a livello psichico. Un esempio sono le nevrosi.

Giorgio VI è stato un re per caso.

C’è almeno un motivo per apprezzare ( Elena, Antonietta e Marta l’hanno amato a prescindere ), dicevo per apprezzare questo film . E’ una storia di instabilità psichica e quindi di fragilità e tenerezze.

E la rappresentazione di questi stati emotivi è stata realizzata attraverso una storia di Re o aspiranti tali.

Chi ha scritto la sceneggiatura sicuramente è padrone dello storytelling. L’arte del racconto e del saper raccontare.

L’impianto scenico è spettacolare; i lampi di guerra si fanno sempre vicini;  il fluido eloquio del Führer ( che desta, non la repulsione ma la comprensibile invidia ed ammirazione del fragile ragazzotto futuro re ) diventa sempre più tracimante. Stiamo sull’orlo del secondo conflitto mondiale. La recitazione è impeccabile. Il tutto stimola i tuoi sensi, come potrebbe fare un buon Taurasi.

Eppure…il regista focalizza la narrazione su alcuni momenti  apparentemene secondari.

Si fuma a volontà, anche per curare la balbuzie..ma allora non era stato pubblicato ancora il rapporto Terry ( il re Giorgio VI morì di cancro polmonare ).

La nevrosi, le fragilità psichica e la stessa balbuzie del re, trovano,se non una guarigione, almeno un parziale sollievo nello strano rapporto  che si instaura con un altrettanto strano personaggio, che usa poco le tecniche foniatriche, ma molto l’analisi psichica.

La dea Cura è presente in maniera prepondrrante in questa vicenda privata.

La regina, sua moglie, accompagna il re Giorgio, assiste il re Giorgio, cura il re Giorgio; si rappresenta l’antico mito della Dea Cura.

E Socrate?

Il film racconta di un primo ministro che si dimise per non aver capito in tempo la gravità di una situazione politica.   E le sue dimissioni vennero accettate. Incredibile.

Sette su dieci ( anche per rispetto alle tre donne Antonietta, Elena e Marta ).


Peccare è male ma persitere nel peccato è diabolico. gennaio 30, 2011

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
Tags: , , , ,
add a comment

Parto col folle

Un film di Todd Phillips. Con Robert Downey Jr, Zach Galifianakis, Michelle Monaghan, Juliette Lewis, Jamie Foxx. USA 2011

Mi sorge un grave sospetto: soffro di un qualche disturbo di personalità; lo rivela un sintomo che è patognomonico di tale patologia: il persistere, senza rendersene conto, in un errore di metodo nella scelta dei film.

Come è possibile che le mie scelte cinematografiche si rivelano sempre fallimentari?

Come è possibile che la metodologia che ho usato fino ad adesso sta mostrando tutti i suoi limiti per cui cado continuamente in trappola?

C’è qualcosa di diabolico in qualche congiunzione astrale che mi spinge a percorrere strade che si rivelano fallaci ed ingannevoli.

Eppure la tipologia che caratterizza questo film è intricante: è un film on the road  ( immagnate i favolosi paesaggi  che vi accompagnano in un mitico viaggio in USA Coast to Coast ).

E’ un film che nasce  dal gustoso genere  buddy/buddy ( ricordate la coppia Lemmon e Matthau? Ecco qualcosa del genere ).

C’è Robert Downey jr, di grande ed indiscutibile  talento ( notate la leggerezza con cui recita; è capace di farti capire qualcosa di importante solo con lo sguardo ).

E poi la giornata era stata piacevole; ero reduce da un altrettanto piacevole congresso cardiologico.

Quindi tutti segnali che facevano presagire che il film sarebbe stata la giusta conclusione di una bella giornata

La trama e la rappresentazione degli scenari  sono  mediocri. Alcuni tentavi di comicità si rivelano pesantemente volgari. E’ un film mediocre, ma molto mediocre da tutti i punti vista.

Sostanzialmente è un film scorre sul filo della noia, come noiosa è la recensione che sto scrivendo.

Mi sono chiesto anche se fossi io ad essere troppo esigente o serioso. La risposta è no.

IL dubbio è stato frantumato dalle sane risate che mi ha  suscitato Checco Zalone nei suoi due  film.

Piuttosto sarebbe interessante capire come mai le volgarità  di Checco ti sembrano innocenti e comiche, mentre altre si rivelano solo volgari e fastidiose.

E se vogliamo elevare ancora di più il discorso ( argomento che già ho affrontato  per altri film ): ma la vera satira è di destra o di sinistra?

Ancora perché la satira di destra è solo becera e volgare mentre quella di sinistra è graffiante e coinvolgente?

Io penso che…alla prossima.

Voto quattro su dieci